Beata Vergine

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La costruzione dell’Oratorio della Beata Vergine del Sudore di Castel del Rio iniziò nel 1684 nel punto in cui sorgeva la vecchia chiesa di Sant’Ambrogio, anche grazie alle donazioni degli abitanti di Castel del Rio.

Nel 1915 venne restaurato e 10 anni dopo venne aggiunta l’attuale facciata, con la stele posta in ricordo dei Caduti della Grande Guerra.

All’interno si conserva una copia dell’immagine della Beata Vergine: il culto della Beata Vergine del Sudore è di antica origine e si diffuse inizialmente a Ravenna, probabilmente nel XIII secolo.

Lì, secondo la tradizione popolare, un soldato, uscito ubriaco da un'osteria, colpì con un coltello la sacra immagine che allora si trovava in una via della città. Essa, improvvisamente, cominciò a 'sudare' sangue.

Il 15 giugno del 1675 il ravennate Pietro Menghi donò a Pietro Monti di Castel del Rio una copia dell’immagine della Vergine del Sudore.

La devozione si diffuse rapidamente tra il popolo e si sentì ben presto la necessità di costruire un apposito oratorio. Il 5 agosto di ogni anno, sin dal XVII secolo, si tiene la festa paesana in onore della Madonna del Sudore.

Attorno alla donazione dell’immagine della Beata Vergine Castel del Rio costruì una leggenda, che racconta di un giorno d’estate del 1675 quando un contadino che stava lavorando in un campicello trovò, zappando, un’icona della Madonna

La zappa colpì involontariamente l’immagine e la guancia destra della Madonna iniziò a sanguinare.

Era il 5 agosto e un’abbondante nevicata ricoprì il campo del ritrovamento; la notizia si sparse così velocemente che da Ravenna giunsero 100 soldati a piedi per prelevare l’immagine e trasportarla nel Duomo.

L’interno, in stile barocco, ospita una magnifica ancona in legno dorato: essa accoglie l’immagine della Madonna, quella della leggenda, anch’essa datata attorno alla fine del XVII secolo, sovrapposta all’altare.

L'esterno, di grande semplicità, è caratterizzato da una facciata a capanna intonacata con un armonioso rosone; sul retro, un campanile a vela ospita due campane del XV secolo, già appartenute alla precedente Chiesa di Sant’Ambrogio, ricostruita nel 1555 sull’attuale Piazza Repubblica, dove si trova ancora oggi.

L’oratorio presenta particolari di pregio, come la lunetta sul portale d’ingresso e l’ovale di stucco rappresentante lo Spirito Santo, al centro del coro.

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