Quello che state guardando è il Ponte Alidosi, simbolo plurisecolare del borgo di Castel del Rio.
Si erge sul fiume Santerno da più di cinquecento anni. Vero capolavoro di ingegneria civile, il Ponte presenta una struttura a schiena d’asino con un’unica arcata di 42 metri e un’altezza massima sul greto fluviale di 19 metri.
Il Governatore di Ravenna e Cesena, Obizzo Alidosi, commissionò nel 1499 la maestosa opera a mastro Andrea Gurrieri, imolese. Il ponte doveva testimoniare la potenza della famiglia.
All’opera furono destinati ben cinquecento ducati d’oro. Difficile oggi stabilirne il valore; sappiamo che una moneta da 6 ducati d'oro pesava 8,80 grammi; 500 ducati corrispondevano a quasi 1 kg di oro.
I lavori di costruzione durarono più di vent’anni, incentivando il movimento commerciale della Vallata del Santerno e privilegiando Castel del Rio come area mercatale.
Al suo interno cinque stanze, probabilmente realizzate per motivi strutturali, consentivano alle guardie la riscossione delle gabelle, ovvero le imposte sugli scambi e sui consumi di merci. Non è peraltro escluso che siano state abitate o addirittura adibite alla detenzione.
Numerosi restauri si sono succeduti nel corso del tempo. Nel 1897 il Ponte fu proclamato monumento nazionale.
È l'unico ponte dell’intera Valle del Santerno sopravvissuto pressoché integro al passaggio del Fronte, nell’autunno-inverno del 1944. Le stanze interne hanno ispirato la fantasia di Magnus, il noto fumettista, che più volte ha ambientato i suoi fumetti in questi suggestivi e misteriosi ambienti.
I recenti interventi di recupero degli esterni e delle stanze interne, anche come spazio espositivo, hanno valorizzato la fruizione turistica e sottolineata la sua imponente e seducente bellezza.
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